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Art direction  / Book design

Design doesn't save the World. Sorry!

È il titolo del concept che ci ha permesso di vincere il concorso indetto da ADI per la progettazione della visual identity del ciclo del XXVII Compasso d'Oro. Con questo "claim", che unisce vari tipi di letture, volevamo porre l’attenzione sul reale obbiettivo del design ovvero quello di risolvere problemi e di durare nel tempo e non di alimentare l’estetica fine a se stessa. Un sorta di monito per evidenziare che il design, in tutte le sue molteplici forme, ha una potenzialità molto ampia che può dare le risposte giuste, ma usarle bene è solo compito dei progettisti e non sempre si riesce nell'intento.

 

Un volume che racchiude vari aspetti progettuali.

Pima viene la funzione che per un archivio è la facilità di conultazione e la leggibilità dei contenuti. Il layout delle pagine/schede ha una struttura dove le informazioni sono state inserite in un griglia gerarchica per facilitarne la consultazione anche mentre si sfogliano le pagine, le immagini dei progetti e dei prodotti creano dinamicità.

Poi viene l'oggetto "libro". Per le pagine interne è stata utilizzata una carta naturale e la grafica, in linea con la nostra attuale ricerca progettuale, è essenziale e utilizza come linea narrativa il contrasto cromatico tra un grigio pietra e una giallo senape e la sinergia tra font serif e sans serif.

Come ultimo aspetta viene l'allestimento esterno che racchiude la vera parte concettuale del volume. L'illustrazione della copertina rappresenta un sonar che scandaglia l'anno 2020 in una forma deframmentata (visto il periodo storico che stiamo vivendo) che diventa un faro che punta la sua luce per indicare la risalita.
Poi c'è il fore-edge painting sul blocco libro che distorce la frase ADI Design Index. Questo piccolo "gioco" grafico si rifà ad un'antica arte inglese della decoraizone dei libri.

C’è chi per realizzarlo sfrutta la grafica generativa, chi banali software forniti da aziende leader nel mondo della stampa digitale. Noi invece abbiamo voluto mantenere vivo l’approccio artigianale della tecnica pittorica originale fondendola con gli strumenti digitali ideando una vera e propria ricetta che ci permette di creare manualmente la distorsione, per poi generare ogni singolo pezzo di immagine che uno a uno vengono posizionati in ogni singola pagina del volume.

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